Bruxelles aveva chiesto il recupero degli aiuti già nel 2007, dopo le denunce di alcune emittenti satellitari. In primo grado, i giudici Ue avevano dato ragione alla Commissione, sostenendo che il contributo pubblico all’acquisto dei decoder (150 euro per ogni utente previsti dalla Finanziaria 2004 e 70 euro in quella del 2005) attribuiva alle emittenti digitali terrestri un vantaggio indiretto a danno di quelle satellitari.
Mediaset, davanti alla Corte Ue (secondo e ultimo grado di giudizio), sostiene che il Tribunale sarebbe incorso in errori di diritto circa i concetti di selettività, discriminazione e neutralità tecnologica, in particolare qualificando, sotto il profilo giuridico, la legge italiana come “non tecnologicamente neutra”. Mediaset ritiene inoltre che il Tribunale abbia compiuto un errore per quanto riguarda la nozione di “beneficiario indiretto”. Infine, secondo Mediaset, i giudici Ue di primo grado avrebbero anche trascurato di esaminare il fatto che i vizi della decisione rendono impossibile il recupero dell’aiuto e non consentono il ripristino della situazione ex ante.
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.