“In questo particolare periodo di transizione per essere visibile a tutti gli abbonati la Rai deve stare anche su Sky“. In questo modo Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le comunicazioni, ha sottolineato gli obblighi della tv pubblica nazionale nei confronti dei telespettatori.
Secondo il principio di neutralità tecnologica della Comunità Europea la Rai deve garantire il servizio su tutte le piattaforme cedendo la programmazione a chi ne farà richiesta attraverso una contrattazione equa, trasparente e non discriminatoria. La copertura limitata dell’offerta satellitare Tivù Sat costringe ancor più la Rai a mettere a disposizione i proprio programmi sull’unica alternativa satellitare al digitale terrestre.
Mentre l’Agcom cerca di mediare nella controversa diatriba Rai-Sky, si compie inesorabile un’altra mossa nello scacchiere della guerra delle pay-tv. Mediaset ha presentato un esposto all’Antitrust per denunciare Sky e la sua offerta con la Digital Key, per violazione delle norme di concorrenza stipulate nel 2003 (quando esistevano Tele Più e Stream). I timori interessati di Mediaset sono riposti nel limite che la chiavetta usb sintonizzatore-dtt potrebbe rappresentare sulla vendita nel mercato di decoder interattivi con predisposizione per abbonamenti e smart card Mediaset Premium. Sopraggiunto in modo tempestivo e sincronico, l’esposto di Mediaset trasmette una certa dissonanza con le dichiarazioni di condotta della Rai fatte dall’Agcom.
Fonti : repubblica.it | LaStampa.it | corriere.it
la rai tv fa propio schifo i pogrammi non sono neanche per il 20 mondo