Avevano promesso che i ricavi in eccedenza dell’asta LTE, la gara pubblica che mette in vendita alle compagnie telefoniche le frequenze per la banda larga mobile, sarebbero ritornati in toto al settore dell’ICT, ad esempio per lo sviluppo delle infrastrutture e del mercato per la banda larga. E invece di fronte alla crisi e a una manovra economica inconcludente il governo taglia del 50% i proventi, che erano previsti dalla ormai vecchia Legge di Stabilità (n.220/2010). L’Agcom si è attiva per chiedere il ripristino degli introiti da destinare al comparto tlc eccedenti alla base d’asta di 2,4 miliardi di euro.
Con sette giornate di rilanci la gara per le frequenze del 4G ha fin’ora incassato 3,08 miliardi di euro, con ben 680 milioni in eccedenza rispetto alla cifra di partenza. Il 10% dei ricavi aggiuntivi, sommato a 240 milioni, era stato promesso al comparto delle emittenti private locali, e il 100% delle surplus degli incassi dell’asta pubblica avrebbe dovuto ricadere su tutto il settore tlc. E invece nulla. La priorità del claudicante esecutivo è il pareggio di bilancio, ma l’Authority sollecita un provvedimento ad hoc in tempi brevi, per evitare il tracollo di un’intero settore e favorire la crescita.
L’Agcom, in un documento approvato il 5 settembre, e anticipato in un articolo di oggi del Il Sole 24 ore, sottolinea che «il vincolo di bilancio limita certamente la gamma degli interventi possibili, ma non li esclude tout court, li seleziona. Le reti intelligenti di nuova generazione fisse e mobili» possono portare ad «almeno un punto di PIL aggiuntivo per ogni 10% di diffusione della banda larga; quasi 40 miliardi all’anno, a regime per l’Italia, di risparmi grazie a telelavoro (2 miliardi), e-learning (1,4), e-government e impresa digitale (16), e-health (8,6), giustizia e sicurezza digitale (0,5), gestione energetica e intelligente (9,5)».
Si tratta di«indicazioni di grande prospettiva, a maggior ragione per un paese in debito di crescita e in cui non si investe ancora abbastanza in ICT». «L’Autorità – si legge poi nella segnalazione – ritiene che sarebbe opportuna una più precisa e mirata finalizzazione di parte dei proventi». Con una proposta: «Un sostegno mirato alla domanda per la banda larga» attraverso bonus da destinare alle famiglie e alle piccole imprese. «Le iniziative suggerite – conclude l’Agcom – possono essere adottate anche con provvedimenti amministrativi in ordine alla finalizzazione specifica delle risorse derivanti dall’asta o con provvedimenti legislativi ad hoc laddove si ritenesse di aumentare l’ammontare delle risorse destinabili alla banda larga».
Fonte: Il Sole 24 Ore