I numerosi problemi della tv digitale terrestre riaffiorano sovente a galla nei momenti topici di un mercato televisivo ancora troppo bloccato. Due di questi, frequenze tv e numerazione automatica LCN, ancora irrisolti, rischiano di generare un nuovo caos (tra ricorsi e appelli) nel settore tv. A lanciar l’ennesimo allarme è l’emittente nazionale ReteCapri, che chiede all’Agcom e al Mise la soluzione di «due importanti e strategici nodi che dovranno essere sciolti nel corso dei prossimi mesi».
«Nell’attuale fase delicata che attraversa l’intero comparto televisivo nel mercato della televisione digitale terrestre ReteCapri, emittente nazionale a carattere generalista che opera dal 1982, richiama l’attenzione di Autorità e Ministero competente su due importanti e strategici nodi che dovranno essere sciolti nel corso dei prossimi mesi. Si tratta della questione frequenze e della regolamentazione della numerazione dei canali sul telecomando».
«Sul primo tema – affermano i vertici di Retecapri – siamo di fronte ad una situazione mai normalizzata al 100%. Dalle ultime notizie, infatti, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), sarebbe al lavoro per risolvere potenziali disastri causati dalle interferenze con le reti di telecomunicazione (LTE) e con gli irrisolti “accavallamenti” frequenziali con i paesi confinanti (tra i più gravi quelli con Croazia, Slovenia e Svizzera)».
«L’azione dell’Agcom – ritiene ReteCapri – risulta di primaria importanza poiché la stessa Autorità nella normativa sulla pianificazione e assegnazione delle frequenze stabilisce che i multiplex DVB-T assegnati devono rispettare precisi standard di qualità, esenti da interferenze. Nello specifico, poi, tutti i primi multiplex per ogni assegnatario devono rispettare gli stessi standard qualitativi non essendo, nel complesso, di pari qualità. ReteCapri, oltre ad aspettarsi l’ottimo lavoro dell’Agcom che possa scongiurare qualsiasi pericolo di discriminazione, ricorda anche di essere in attesa dell’assegnazione di un secondo multiplex avendo pari se non migliori requisiti rispetto ai concorrenti che ne hanno ottenuti due (ReteA)».
«Altra spada di Damocle è quella che pende sul telecomando. Come noto, il Tar prima e il Consiglio di Stato poi, hanno annullato la delibera Agcom 366/10/CONS che regolamentava la numerazione. Ben conclamata, tra gli altri motivi, l’illegittimità di MTV e DeeJayTV nell’aver ottenuto rispettivamente le posizioni n. 8 e 9 riservate, invece, alle tv nazionali a carattere generalista, come ReteCapri, per altro emittente storica che trasmette dal 1982, finita ingiustamente alla posizione n. 20. Per tale motivo l’emittente guidata da Costantino Federico aspetta la corretta e legittima assegnazione nel primo arco delle tv nazionali».
«Nel caso le due questioni non trovino soluzione nel rispetto della normativa vigente in materia che tutela concorrenza e pluralismo, ReteCapri non esclude di ricorrere nuovamente alla giustizia amministrativa».
Fonte: telecaprisport.it
Ma stanno scherzando?
Retecapri è da secoli che non ha palinsesto, è un tappabuchi costituito da televendite e filmacci vecchi.
Sono anni che la proprietà della rete rivendica di tutto, come se per fare una Tv di livello basti solo avere un lcn basso. E poi cosa pretendono? Hanno il n.20, più che dignitoso.
Da ciò che trasmettono dovrebbero finire come minimo al 70.
P.s. Non si confonda MTV per il solo fatto che si chiami così per una Tv musicale: è da anni che trasmette un palinsesto super generalista fatto di telefilm, inchieste, news, reality. Così come Deejay Tv. I nomi rimandano alla musica, ma propongono palinsesti vari dunque strametitano i loro LCN. E di certo Retecapri non è che abbia nessun motivo per prendere il loro posto sul telecomando.