Si chiude forse la vincenda dei diritti televisivi in chiaro del campionato di Serie A che la Lega Calcio cerca disperatamente di vendere in questi ultimi mesi. Secondo Stefano Scacchi del quotidiano sportivo Tuttosport, i diritti di trasmissione degli highlights delle prossime tre stagioni calcistiche potrebbero rimanere alla Rai. La decisione definitiva spetterà comunque all’assemblea di Lega in programma domani a Milano.
Le indicazioni di Tuttosport sembrano confermare l’acquisto dei diritti tv del pacchetto 6B da parte della tv di Stato, che in questo modo potrebbe continuare a trasmettere i suoi programmi storici da “90° Minuto” alla “Domenica Sportiva”. Dopo numerosi bandi d’asta pubblici nessuna offerta da parte delle tv aveva soddisfatto le pretese della Lega e dell’advisor Infront. Ora le offerte in trattativa privata potrebbero sbrogliare la situazione.
Per il pacchetto 6A, che contiene i diritti tv in chiaro delle immagini correlate in diretta e in differita e delle immagini salienti delle partite per le piattaforme del digitale terrestre e del satellite in chiaro, RTI – Reti televisive italiane (Mediaset), Telecom Italia Media, Sky Italia hanno presentato in aprile le proprie offerte. Mentre per il pacchetto 6B (quello dei diritti per 90° Minuto) con altri diritti di highlights per dtt e sat si sono presentati Mediaset, Rai, Telecom Italia Media, Sky Italia.
Sky Italia aveva un progetto chiaro che potrebbe però sfumare: trasmettere i gol della giornata di campionato in chiaro sul suo canale Cielo sul digitale terrestre. La decisione dei club di Serie A prevista forse per domani terrà conto di vari fattori. Non solo quelli economici, ma anche quelli sulla visibilità assicurata dai vari programmi proposti. E da questo punto di vista 90° Minuto non ha rivali. Secondo Tuttosport il pacchetto 6A, relativo agli altri diritti in chiaro, sembra che rimarrà ancora invenduto.
Fonte: Tuttosport
a quando un telegiornale in russo anche in italia?
27 maggio 2012. Niente è per sempre, o meglio, in questo caso, nada es para siempre. Mediaset potrebbe cedere Mediaset España e affidarla al miglior offerente. Dopo anni di gloriosa attività in terra iberica, che hanno portato l’emittente Telecinco a diventare il canale più visto in Spagna, Fininvest potrebbe decidere di liquidare la sua posizione sul mercato spagnolo. Ora o mai più, questo il senso di quella che potrebbe essere una storica decisione della holding della famiglia Berlusconi.
La rivoluzione digitale marcia a ritmi impensabili fino a poco fa e se Mediaset intende restare tra i leader internazionali della comunicazione di massa, deve rafforzare la sua posizione sui nuovi mezzi e adeguarsi alle nuove abitudini degli utenti. Per realizzare questo obiettivo, ormai è chiaro, bisogna ridimensionare drasticamente i costi e allo stesso tempo investire nel posizionamento dei contenuti digitali e dei prodotti pubblicitari.
Ai prezzi attuali, Mediaset España vale circa 1.500 milioni di euro: una capitalizzazione che, visti gli scenari del mercato pubblicitario, dell’audience e della tecnologia audiovisiva, potrebbe rischiare di aver spazio solo in discesa. Vendere la partecipazione del 40% posseduta nella società spagnola (percentuale ridotta in seguito all’acquisizione del canale Cuatro e all’ingresso nell’azionariato del gruppo Prisa) significherebbe per Mediaset Italia partire da una richiesta base di 600 milioni di euro per la cessione. La cifra, rapportata alle quotazioni di anni fa, sembra irrisoria, ma potrebbe essere gigantesca rispetto a quanto potrebbe capitalizzare in futuro un’azienda con margini di crescita molto ridotti nel suo settore primario e legata principalmente a un Paese in crisi e che sta cambiando.
La Spagna è tra i paesi più in difficoltà della zona Euro. Le percentuali di disoccupazione sono a doppia cifra e gli investimenti pubblicitari riflettono una tendenza di crisi sempre più accentuata. Inoltre la situazione socio-politica è in continua evoluzione, animata dalle spinte autonomistiche e indipendentiste e da una crisi politica e istituzionale senza precedenti. Non è più assurdo ipotizzare la fine della Monarchia costituzionale dopo Juan Carlos II: gli scandali dei membri della famiglia reale, che hanno riguardato anche lo stesso monarca, non sono altro che la goccia di un vaso che trabocca ormai da anni. Gli spagnoli hanno abbandonato molte delle loro specificità; basti pensare alla proibizione in Catalunya delle corride di tori. I giovani spagnoli si sentono partecipi dell’Europa, sono tra gli europei che più viaggiano e hanno messo in pratica più di tutti l’indignazione. Ciò sta portando a rapidi cambiamenti dell’intera società spagnola: in questo scenario Telecinco, considerato da molti di contenuti bassi e popolari, rischia di trovarsi con un bacino d’utenza molto ridotto.
La situazione specifica spagnola, aggiunta ai cambiamenti nella fruibilità dei contenuti audiovisivi, potrebbe indurre Fininvest, il maggior azionista del gruppo mediatico, a valutare la vendita della controllata spagnola.
Come una clessidra, l’affare spagnolo potrebbe diluirsi con il tempo e Mediaset potrebbe avere adesso l’ultima opportunità di fare cassa. In effetti, in molti sono a Cologno Monzese a spingere per l’idea che l’utenza gestita dalle reti televisive, prima o poi, possa essere raggiunta solo, o almeno principalmente, con la rete. Ed è lì che bisogna investire. Gli introiti derivanti dalla vendita potrebbero essere, così, destinati all’acquisizione di risorse digitali o di partecipazioni in gruppi .com già affermati, da cui lavorare per creare mercato ai contenuti targati Mediaset.
La partecipazione in Mediaset España potrebbe essere offerta a gruppi spagnoli, legati al bacino d’utenza di Telecinco per fini socio-politici, o a investitori stranieri, tra i quali russi e arabi, attivi in Spagna e che potrebbero essere interessati a un gruppo mediatico con cui gestire comunicazione e relazioni riguardo le loro attività in Spagna. Il titolo Mediaset España ha chiuso venerdì con un rialzo del 4,11%, Mediaset Italia ha ceduto lo 0,46%.