Le tv locali che hanno liberato frequenze per l’asta della banda larga mobile riceveranno come compensazione 174 milioni di euro. E’ quanto affermato dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, rispondendo al question time a un’interrogazione dell’Idv. «Il Ministero sta procedendo alla redazione del decreto ministeriale con un importo complessivo disponibile per l’attribuzione alle emittenti locali delle misure economiche di natura compensativa pari a 174.684.709 euro per la liberazione delle frequenze dal canale 61 al canale 69» ha dichiararo il ministro.
L’esproprio delle 9 frequenze tv, già vendute nell’asta LTE alle compagnie telefoniche (canali ancora da liberare in gran parte delle regioni italiane), imposto dal governo Berlusconi alle sole emittenti locali, sta mettendo siriamente a rischio il comparto televisivo regionale, già privo di finanziamenti per l’editoria, dove alcune tv sono già state costrette a chiudere i battenti e a licenziare i dipendenti.
Secondo la Legge di Stabilità 2011 le emittenti private regionali dovrebbero ottenere un indennizzo pari al 10% della base d’asta della vendita delle stesse frequenze per la banda larga mobile (cioè al massimo 240 milioni di euro). Ma nonostante le richieste e gli appelli da parte delle associazioni di categoria (come Aeranti-Corallo, FRT, CRTL) per una misura compensativa più alta e per una ridistribuzione delle risorse frequenziali più equa tra emittenti locali e nazionali (Aeranti -Corallo ha richiesto recentemente un terzo dei canali che verrano assegnati nel famoso beauty contest), il ministro Passera, sulla scia dei tagli della manovra Monti, ha dovuto ridurre i finanziamenti ed attribuire 174 milioni di euro per la liberazione delle frequenze sottratte, che però saranno elargiti entro la fine dell’anno.
In questo modo si pare la strada alla liberazione delle frequenze da parte delle emittenti locali a favore degli operatori di tlc cui sono state assegnate con l’asta LTE. Pronta però la replica di Di Pietro (Idv) che fa notare che vengono ridotti gli indennizzi previsti per le tv locali e chiede al ministro: «Come si fa a dare la fiducia ad un governo del genere? E’ mai possibile che anche il vostro governo, come il precedente, (mentre sottrare i canali alle tv locali – ndr) non metta le sei frequenze del concorso di bellezza all’asta e, invece, le regali in parte alla Rai e in parte a Mediaset?»
Di Pietro ha detto di aver fatto la stessa domanda al sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, ieri ospite a Ballarò. «Mi ha detto che il governo non può mettere all’asta le frequenze televisive perché‚ nella maggioranza che sostiene il governo c’è anche il Pdl. Cosa vuol dire questo? Che voi state facendo un voto di scambio per aver avuto la fiducia e per continuare ad avere la fiducia anche domani, voi non mettete in gara le frequenze buttando via quattro miliardi di euro, chiedendoli ai pensionati italiani».