Dopo le polemiche e le critiche dei giorni scorsi sull’operato del principale istituto di rilevazione degli ascolti televisivi italiano, la sanzione era nell’aria e l’indagine era certa.
L’Antitrust oggi ha comminato una salata multa da 1,8 milioni di euro ad Auditel per abuso di posizione dominante (qui il comunicato ufficiale). In particolare, i comportamenti anticoncorrenziali della società, denunciati da Sky, hanno causato un pregiudizio significativo alle dinamiche competitive nei mercati della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo, dell’offerta dei servizi televisivi a pagamento e dell’offerta all’ingrosso di canali televisivi, avvantaggiando i suoi principali azionisti, cioè sempre gli stessi operatori che dominano il mercato tv: Rai e Mediaset.
Secondo l’Autorità, si legge in una nota, Auditel che detiene una posizione dominante nel mercato della rilevazione degli ascolti televisivi in Italia, ha posto in essere tre abusi in grado di causare un pregiudizio significativo alle dinamiche competitive dei mercati. In particolare Auditel ha ingiustificatamente ostacolato, a partire dalla seconda metà del 2009 e fino al mese di ottobre 2010, la pubblicazione giornaliera dei dati di ascolto televisivi relativi a ciascun canale, distinti per ciascuna piattaforma di trasmissione (analogica, digitale, satellitare e Tv via internet). Auditel ha poi ostacolato, dalla seconda metà del 2008 e fino al mese di gennaio 2010, la pubblicazione giornaliera dei dati relativi alla voce ‘altre digitali terrestri’. Infine, ha erroneamente attribuito i dati di ascolto rilevati nel panel, nella fase della loro elaborazione, anche alla popolazione non dotata di apparecchi televisivi. Relativamente a quest’ultimo abuso Auditel dovrà comunicare entro tre mesi all’Autorità le misure adottate per la cessazione dell’infrazione.
Secondo l’Antitrust, le condotte di Auditel hanno avuto un duplice effetto: da un lato hanno limitato fortemente le possibilità di crescita delle emittenti televisive che intendevano attuare strategie di erosione degli ascolti delle emittenti generaliste, anche diversificando le scelte di programmazione in funzione dei diversi comportamenti televisivi degli spettatori; dall’altro hanno protetto i canali delle principali emittenti generaliste dagli effetti negativi che sarebbero loro derivati dalla diffusione di informazioni sui dati di audience dei canali che si stavano significativamente riducendo a causa dei cambiamenti in corso.
In questo modo Auditel ha garantito un vantaggio ai suoi maggiori azionisti (Rai e Mediaset), editori delle principali emittenti generaliste: non avendo consentito una corretta valorizzazione delle diverse piattaforme di trasmissione ne ha pregiudicato le potenzialità di crescita e frenato lo sviluppo di nuove offerte televisive. L’erronea attribuzione dei dati di ascolto anche alle famiglie non dotate di apparecchi televisivi ha inoltre sovrastimato l’audience soltanto delle emittenti non trasmesse sul satellite, beneficiando in tal modo le tv dei principali azionisti di Auditel.
Fonte : TMNews
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