Gli ascolti tv crescono sensibilmente in questo primo periodo autunnale. Lo notifica Auditel: per il mese di settembre lo share della Rai rimane il più alto e invariato (38%), in leggera ripresa Mediaset (36,5%) e continua a crescere La7 (4,2%). Un settembre comunque al di sotto delle attese, che aspetta di sbloccarsi con l’avvio dei programmi di punta dell’imminente nuova stagione.
Lo share di La7, che sale dal 3,6 al 4,2%, segna una crescita che si nota soprattutto in prima serata (dal 4,3 al 5%) e che nella fascia del preserale arriva addirittura al 5,4%. Intanto Sky, che pochi giorni fa ha festeggiato i 5 milioni di abbonati, è cresciuta nel minuto medio della giornata da 341 mila spettatori a 467 mila (dal 4,3 al 4,9% di share). Nel gruppo delle altre tv digitali, il canale di programmi per i più piccoli Boing ottiene i migliori risultati di audience: 128 mila spettatori nel minuto medio. Al secondo posto tra i canali digitali si piazza Real Time.
Ma nonostante la leggera ripresa degli ascolti, per la prima volta nella storia il mercato televisivo italiano è in crisi. Nelle anticipazioni del rapporto annuale 2011 stilato da ITMedia Consulting, dal titolo “Nuove sfide per la TV negli anni della crisi”, in un mercato tv dove la tv analogica è ormai presente solo nel 5% di abitazioni italiane, si avverte una fase recessiva: a fine 2011 infatti vale 8,8 miliardi di euro, leggermente inferiore al valore 2010. Ad un tasso medio dell’1,7%, raggiungerà 9,2 miliardi nel 2013. La pubblicità televisiva, che raccoglie complessivamente ogni anno 2,5 miliardi di euro, in calo anche nel 2011 del 4,7%, non riuscirà a recuperare le perdite dei tre anni passati.
La pay-tv continua a crescere, ma scende sotto la soglia del 5% (4,6% annuo): il trend rimane comunque positivo grazie anche all’aumento dell’offerta su broadband. Sul versante risorse spunta a sorpresa che la spesa delle famiglie (sommando canone e pay-tv) è superiore a quella delle imprese (pubblicità). La pubblicità rimane tuttavia la risorsa principale del mercato (anche rispetto alle singole entrate canone e pay-tv), pur rimanendo al di sotto del 50% e nonostante la forte riduzione degli investimenti; crescono gli investimenti pubblicitari sui nuovi canali digitali (+17% annuo).
Il mercato è sempre caratterizzato da una forte concentrazione, con i 3 attori principali (Rai, Mediaset e Sky) che si dividono il 95% della torta. Sky e Mediaset continueranno a contendersi il primato, con quote pressoché analoghe e ricavi attorno ai 3 miliardi di euro. Secondo le previsioni di ITMedia Consulting, Mediaset, leader nel 2011, risentirà della crisi della pubblicità e questo favorirà Sky, che recupererà nei due anni successivi e sarà primo nel 2013. La Rai invece diminuirà leggermente la propria quota di mercato. Telecom Italia rimarrà un attore secondario nel mercato televisivo, ma crescerà significativamente grazie all’andamento positivo della componente pubblicitaria. Sky rimarrà leader nel campo della pay-tv e crescerà in valori e abbonati, mentre nel settore pubblicitario non verrà intaccato il predominio di Mediaset.
Fonti: Italia Oggi | corrierecomunicazioni.it
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