Nonostante i sospetti e le denucie tra le compagnie telefoniche, va avanti l’asta per le frequenze del 4G che sfonda, come era prevedibile da qualche giorno, il tetto dei 3,4 miliardi di euro di ricavi.
Nella quattordicesima giornata di gara terminata alle ore 18, 50, nel corso di 29 diverse tornate, sono stati effettuati 24 rilanci sia per acquisire blocchi di frequenze in banda 800 MHz sia in quella 2600 MHz, portando un incremento totale di 1.141.672.329 euro rispetto alle offerte iniziali, ovvero circa 79,7 milioni di euro in più rispetto a lunedì 19 settembre. L’importo totale di incasso sale, al momento, a 3.444.799.494 euro.
La gara è sempre più serrata (non sono mancate le critiche tra le telco) sul blocco degli 800 MHz generici (che hanno fruttato sin’ora 2,395 miliardi) con Vodafone e Telecom in testa che conquistano due lotti, mentre H3G, accusata di falsare la gara, conquista solo un lotto. Wind, esclusa per i lotti generici, invece ottiene il blocco specifico sugli 800 MHz (con offerte fino a 453 milioni). Invariata la situazione sui blocchi 1800 MHz, con ancora la sola offerta di Telecom Italia (155 mln) , e sui 2600 MHz specifici in mano a H3G. Per quanto riguarda il blocco dei 2600 MHz generici (le offerte raggiungono i 365 milioni di euro) la graduatoria cambia ancora: 3 lotti per Telecom e Wind, 2 per H3G e Vodafone.
Ma a litigare non sono solo le compagnie della telefonia mobile. Secondo il quotidiano Milano Finanza, c’è aria di maretta anche tra il Ministero dello sviluppo e quelle dell’Economia che battagliano sull’uso del consistente tesoretto dei ricavi dell’asta che ogni giorno cresce sempre più. Se da una parte Romani vorrebbe utilizzare almeno 500 milioni per gli sgravi fiscali da destinare agli operatori del settore delle comunicazioni, Tremonti invece vorrebbe recuperare risorse in vista della revisione delle stime del Def, il Documento di finanza pubblica, in modo da usare tutto l’incasso della gara per ridurre il rapporto deficit-Pil.
Marco Patuano, ad di Telecom Italia, parlando a margine di Working Capital a Trieste, ha commentato la gara: l’azienda continua «con una strategia che ci vede assolutamente interessati a quello che sono le frequenze per la telefonia di quarta generazione. Internet in mobilità – ha riferito Patuano – è sicuramente una grande opportunità, siamo lì, continuiamo, speriamo finisca presto». Interrogato sull’ingresso e la condotta di 3 Italia all’interno dell’asta, Patuano ha detto che «non è una grande sorpresa».
La gara riprenderà oggi, mercoledì 21 settembre, a partire dalle ore 10.00 presso gli uffici del Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico.
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