Il Consiglio Costituzionale francese:”Internet è un diritto alla libertà di espressione”

Le Figaro.fr :

Le Conseil constitutionnel a retiré tout pouvoir de sanction à la Haute autorité pour la protection des œuvres et élevé l’accès à Internet au rang de droit fondamental. […] Le Conseil constitutionnel a censuré mercredi le cœur même de la loi Hadopi : la riposte graduée, en considérant que plusieurs éléments fondamentaux étaient contraires à la constitution.

Le Monde.fr:

Le Conseil constitutionnel a censuré, mercredi 10 juin, la partie sanction de la loi Hadopi – la “riposte graduée” – sur le téléchargement illégal. Considérant qu’“Internet est une composante de la liberté d’expression et de consommation”, et qu’“en droit français c’est la présomption d’innocence qui prime”, le Conseil rappelle dans sa décision que “c’est à la justice de prononcer une sanction lorsqu’il est établi qu’il y a des téléchargements illégaux”. “Le rôle de la Haute Autorité (Hadopi) est d’avertir le téléchargeur qu’il a été repéré, mais pas de le sanctionner”, conclut le Conseil.

Blog di Zambardino su Repubblica.it:

La corte costituzionale francese ha deliberato che la Hadopi, l’alta autorità che dovrebbe staccare la connessione dopo tre avvertimenti a tutti coloro che fossero presi a scaricare file in modo illegale, non potrà mettere in atto questa sua facoltà repressiva. La legge viene riconosciuta come costituzionale nei suoi intendimenti, di protezione della proprietà intellettuale, ma è da riscrivere per quanto attiene alla repressione.

Perchè? Perché internet è un “diritto alla libertà di espressione” e perché sanzionare coloro che trasgrediscono alle leggi non spetta ad una “autorità” ma alla giustizia.

Le lobby delle major musicali e dello spettacolo sono servite. E con loro gli imitatori italiani annidati in parlamento e al governo, anche quelli “bipartisan”. La legge di Sarkozy è da rifare. Viene ribadito il principio, fondamentale e ricco di sviluppi futuri, che la possibilità di usare la rete rientra nell’ambito dei diritti non disponibili. A Parigi, molto più che a Berlino, per fortuna, c’è sempre un giudice.

Vive la France!

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